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Nel mondo:

 

  • Nel mondo sono 27 milioni le vittime della tratta di esseri umani per lo sfruttamento sessuale o lavorativo (TIP, 2012).

 

In Europa:

 

  • Si stima che in Europa siano circa 1 milione le vittime dello sfruttamento sessuale a fini commerciali (tratta di esseri umani per lo sfruttamento sessuale) (UNDOC, 2012);

  • Solo l’1-2% delle vittime di questo crimine viene salvata (UN, 2009).

 

In Italia:

 

  • La prostituzione in Italia è legalizzata da oltre 50 anni (dal 1958), ma non viene regolamentata;

  • L’Italia proibisce ogni forma di traffico di esseri umani e infligge una pena detentiva dagli 8 ai 20 anni a chi si macchia di questo crimine (TIP, 2012);

  • In Italia le vittime del commercio a sfondo sessuale sono attualmente circa 50.000 (TAMPEP, 2010);

  • L’Italia è una delle prime dieci nazioni di destinazione delle vittime dello sfruttamento sessuale a fini commerciali (CSE) (UNDOC, 2012);

  • Uno studio pone l’Italia al terzo posto tra tutte le nazioni del mondo per numero di uomini che acquistano prestazioni sessuali (ProCon.org, 2004);

  • In base alle stime del Ministero degli Interni e della polizia italiana, il 45% degli uomini italiani acquista prestazioni sessuali almeno una volta l’anno (Smith, 2003);

  • Il governo italiano ha diminuito i propri sforzi contro la tratta degli esseri umani dal 2012 (US Dept of State, 2012);

  • Il 99% delle persone immigrate che si prostituiscono in Italia ha viaggiato in diverse altre nazioni (TAMPEP, 2009).

 

 

**Abbiamo usato i termini “vittime dello sfruttamento sessuale a fini commerciali” (CSE), “vittime della tratta di esseri umani a sfondo sessuale” e “persone che si prostituiscono”, in modo intercambiabile nelle statistiche sopra riportate. Questi ed altri termini che ATR utilizza, sono stati selezionati accuratamente allo scopo di descrivere l’attività in questione (ossia la prostituzione), senza etichettare le persone coinvolte o normalizzare la prostituzione come fosse un’occupazione qualsiasi. Questi termini, inoltre, aiutano ad esprimere l’idea di come le persone coinvolte nel sistema dello sfruttamento dell’industria della prostituzione siano di fatto prigioniere.

STATISTICHE

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